SAN TEODORO
San Teodoro è diventata una meta turistica molto popolare negli ultimi anni. Si trova in Gallura, nel Nordest della Sardegna.
La storia di San Teodoro

La storia di San Teodoro affonda le sue origini in tempi molto antichi. Le prime tracce di insediamenti umani nella zona risalgono all’età del bronzo, periodo in cui la civiltà nuragica prosperava sull’isola.
La presenza romana fu testimoniata da alcuni reperti archeologici e, successivamente, la zona fu soggetta a diverse dominazioni, prima dei Vandali e poi dei Bizantini. Probabilmente, il suo nome deriva dalla chiesa dedicata a San Teodoro di Amasea, edificata durante il periodo bizantino.
Le prime vere documentazioni risalgono al periodo Giudicale, intorno al XIII secolo, in cui San Teodoro faceva parte del giudicato di Gallura. A quel tempo, il territorio era caratterizzato da un’economia principalmente agricola, con la coltivazione di cereali, allevamento di bestiame e produzione di formaggi.
Tale periodo terminò con l’introduzione del feudalesimo, seguito dalla conquista della Sardegna da parte degli Aragonesi. Il paese, da allora, passò sotto il feudo comprendente anche Posada, Siniscola, Torpè, Lodè e Budoni.
Successivamente, nel XVIII secolo, anche San Teodoro passò sotto il dominio dei Savoia, che ottennero il controllo dell’isola dopo la Guerra di successione spagnola.
Durante il periodo sabaudo, il paese subì un declino economico. La ripresa arrivò nel XIX, periodo in cui le cave di granito aprirono nelle vicinanze, portando ad un progressivo miglioramento delle condizioni di vita del paese. Durante la prima metà del XX secolo, San Teodoro, come gran parte della Sardegna, visse una fase di emigrazione massiccia verso le Americhe e altre regioni d’Italia a causa delle difficoltà economiche e della mancanza di opportunità di lavoro sull’isola.
Durante la seconda guerra mondiale, San Teodoro subì danni a causa dei bombardamenti alleati, ma la comunità si riprese gradualmente dopo la fine del conflitto. Negli anni ’60 e ’70, il paese iniziò a trasformarsi in una destinazione turistica sempre più popolare.
Le spiagge di San Teodoro

Con i suoi 37 chilometri di litorale, San Teodoro può vantare la presenza di alcune delle spiagge più belle di tutta la Costa Smeralda. Molte di queste sono facilmente raggiungibili in auto o dal centro città, caratterizzate in prevalenza da sabbia bianca bagnata da acque limpidissime e cristalline, il tutto completato da paesaggi davvero mozzafiato.
Il punto di forza di queste spiagge è il fatto di essere caratterizzate da fondali bassi che digradano dolcemente nel mare, per cui risultano particolarmente adatte a famiglie con bambini che vogliono trascorrere giornate all’insegna del relax e della sicurezza.
La spiaggia più famosa e vicina San Teodoro è senza dubbio La Cinta, lunga circa 5 chilometri e divisa in due da un suggestivo lembo di terra. Si tratta di una spiaggia in prevalenza libera, dove però i turisti potranno contare anche sui numerosi servizi offerti dagli stabilimenti balneari che garantiscono anche il noleggio delle attrezzature necessarie per praticare sport acquatici.
Più a sud del comune si arriva a L’Isuledda, un vero e proprio angolo di paradiso che incanterà per la sua sabbia bianca e il mare turchese, mentre dal lato opposto si giunge alla spiaggia Lu Impostu, situata nell’omonima baia. Stessa cosa vale anche per Cala Brandinchi, meritevole di essere considerata una delle spiagge più belle del territorio, tanto da ricevere l’appellativo di “Piccola Tahiti”.
Infine, impossibile non menzionare altre mete superlative come Cala Suaraccia, conosciuta anche come Capo Coda Cavallo, e la spiaggia di Cala Girgolu, particolarmente apprezzate per la natura rigogliosa che le circondano e che contribuiscono a donare un’atmosfera rilassante e suggestiva.
Cosa vedere a San Teodoro

Oltre alle meravigliose spiagge e ai suggestivi scorci naturalistici, San Teodoro merita una visita anche per i luoghi e i monumenti che hanno caratterizzato la sua storia. Il paese, come abbiamo accennato in precedenza, si è sviluppato principalmente nel XVIII secolo, attorno alla chiesa parrocchiale dedicata a San Teodoro di Amasea.
L’edificio fu abbattuto negli anni ’50 per poi essere completamente ricostruito nel 1957, mentre gli arredi interni sono stati completati solo nel 1970. Il centro storico e la piazza Gallura, situata proprio difronte la chiesa, sono considerati come il fulcro della comunità che, nei periodi primaverili ed estivi, si rianima con l’apertura dei negozi e delle attività stagionali.
Più fuori dal paese, invece, non può mancare la visita al nuraghe San Pietro, che se ci si trova tra Posada e San Teodoro, e che mostra testimonianze dell’antica civiltà che popolava l’isola in tempi molto antichi.
Cosa vedere nei dintorni di San Teodoro

San Teodoro è collegata ad altri importanti luoghi situati nelle vicinanze e che meritano assolutamente una visita. Tra questi, ad esempio, c’è Posada, un affascinante borgo medievale il cui centro storico è dominato dal Castello della Fava, costruito dai giudici di Gallura nel XIII secolo e che aveva il compito di proteggere il territorio dalle incursioni nemiche.
Da San Teodoro si può giungere a Galtellì, un altro borgo medievale conosciuto per il suo ricco patrimonio storico e culturale. Qui, infatti, sorge un’antica fortificazione romana, trasformata poi nel Castello di Pontes intorno al XII secolo.
Percorrendo la costa verso sud si arriva anche Orosei, una pittoresca città caratterizzata da stradine acciottolate, palazzi secolari e importanti siti storici come la Chiesa di Santa Maria e il Museo Civico, che ospita numerosi reperti archeologici della zona. Inoltre, chi si trova a Orosei, non potrà fare a meno di visitare le sue spiagge e in particolare Cala Luna e Cala Goloritzé, tra le più belle dell’intera regione.